Lost in TranslatiHome
Lost in TranslatiHome
Questo è il diario della nostra casa di campagna dove raccoglieremo pensieri, poesie e momenti ...
dove il tempo si fermerà per lasciare spazio alle idee e ai colori della natura,
dove la fantasia troverà ispirazione illuminata da campi di stelle in un cielo sereno.
Questo blog seguirà l'avverarsi del nostro sogno cioè avere una locanda per condovidere insieme a voi la bellezza della natura che la notra casa ci offre.
Anche questo fine settimana abbiamo raccolto le noci del nostro albero, con il vento ne sono cadute tantissime, è stato bellissimo vederle ancora con il mallo attaccato.
Il Noce era già nel nostro giardino quando abbiamo comprato la casa, aveva circa 50 anni, ed era molto grande , ma non ne avevo mai assaporato i frutti ne mi ero mai soffermata a guardarlo prima di quest'anno, forse perchè non ero pronta per lui come non lo ero per la natura e la nostra terra.
In estate mentre raccoglievo le pere dei nostri alberi, accanto al noce, ho alzato la testa, e lui mi abbracciava con le sue enormi fronde verdi e cullandosi nel vento mi proteggeva dal sole come fa qualcuno che ti ama.
Da quel giorno, io e lui ci guardiamo con occhi diversi, e guardo con altri occhi ogni angolo del nostro giardino e dei nostri fiori ...
e sento un legame talmente potente da non poterne fare a meno.
Ogni angolo della nostra casa e del nostro campo è diventato parte di noi...
La mia testa è una nuvola schiumosa,
il mare è nel mio petto.
Io sono un noce nel parco Ghiulkhan,
cresciuto, vecchio, ramoso – guarda!
ma né la polizia né tu lo sapete.
Io sono un noce nel parco Ghiulkhan.
E le foglie, come pesciolini, vibrano dall’alba alla sera,
frusciano come un fazzoletto di seta; prendi,
strappale, o mia cara, e asciuga le tue lacrime.
Le mie foglie sono le mie mani, centomila mani verdi,
centomila mani io tendo, e ti tocco, Istanbul.
Le mie foglie sono i miei occhi, e io guardo intorno,
con centomila occhi ti guardo, Istanbul.
Le mie foglie battono, come centomila cuori.
Io sono un noce nel parco Ghiulkhan,
ma né la polizia né tu lo sapete.
Hikmet
...Lei è Nina l'abbiamo trovata nel giardino durante il primo ferragosto a casa, era dietro una siepe , spaventata e indifesa, poi si è spostata nel garage e per una settimana abbiamo cercato di farla mangiare, finchè un giorno ha deciso che sarebbe diventata la nostra gatta .
Flipper e Lucy
Il caminetto di casa
Il fuoco che scoppietta
nel caminetto verdeggia
e un’aria oscura grava
sopra un mondo indeciso. Un vecchio stanco
dorme accanto a un alare
il sonno dell’abbandonato.
In questa luce abissale
che finge il bronzo, non ti svegliare
addormentato! E tu camminante
procedi piano; ma prima
un ramo aggiungi alla fiamma
del focolare e una pigna
matura alla cesta gettata
nel canto: ne cadono a terra
le provvigioni serbate
pel viaggio finale.
(Montale)
Olio con sapiente arte spremuto
Dal puro frutto degli annosi olivi,
Che cantan -pace! -in lor linguaggio muto
Degli umbri colli pei solenti clivi,
Chiaro assai più liquido cristallo,
Fragran-te quale oriental unguento,
Puro come la fè che nel metallo
Concavo t'arde sull'altar d'argento.
(D'Annunzio)
— Una vendemmia fa, così, piacere!
Nemmeno un chicco marcio nella pigna.
— E tutte pigne, salde fisse nere.
— Uva d’alberi, e pare uva di vigna.
— Ma qui ci son d’agosto le cicale
da levar gli occhi! qui la vite alligna!
— Porta il bigoncio. — È pieno.
— Avessi l’ale!
Avessi l’ale d’una rondinella!
Il nido lo farei nel tuo guanciale.
— Guarda: la vespa vuole la più bella.
— L’ape fa il miele, eppur le basta un fiore,
fior di trifoglio, fior di lupinella...
(G.Pascoli canto I)
Amo l'autunno, amo la luce, i riflessi dei raggi del sole, che raccontano storie dipinte sulle foglie.
Amo la tavolozza dei colori arancioni gialli marroni, ogni ombra è un dipinto olio su terra.
Amo l'autunno, il fruscio dei passi sulle foglie cadute lente seguendo la decisione del vento, lente , restano , sentono.
La nostra casa ha i colori dell'autunno tutto l'anno, i mattoncini che la ricoprono sono rossicci, e catturano la luce del sole e delle nuvole modificandone le tonalità in base alle stagioni.
L'altalena delle stagioni è scandita dai nostri alberi, soprattutto il melo cachi, che è rosso in autunno, si spoglia in inverno, e rinverdisce in primavera ed estate, i suoi frutti sono arancioni e si colgono proprio adesso in ottobre e novembre.